Castello di Rossena


Le nostre radici

La Scuola di Scultura si trova sulla strada che percorre la dorsale tra il castello di Rossena e quello di Canossa, in una cornice paesaggistica ideale, il cuore del sistema di castelli, pievi e case torre che costituiscono il patrimonio storico e culturale del nostro Appennino. Spesso questi antichi edifici sono arricchiti da un apparato decorativo fatto di pietra scolpita, opera di maestranze locali, che viene definito stilisticamente “romanico minore”. E’ in questo contesto culturale che trent’anni fa, nel 1991, alcuni artigiani fondano la Scuola, con l’intento di riscoprire e valorizzare l’antica tradizione locale della scultura su pietra. La Scuola muove i primi passi grazie alla tenacia di Giuseppe Barbieri e Nino Costi, affiancati nel 1992 dallo scultore Vasco Montecchi. In breve tempo la solida guida del Maestro trasforma quello che nasce come un sodalizio tra appassionati in un polo d’attrazione per gli estimatori di quest’arte.

La prima piccola comunità artistica

La tecnica è quella primitiva originariamente utilizzata dagli scalpellini: si tratta di sottrarre materiale con scalpelli e mazzetta per dar corpo alle forme. Il lavoro procede lentamente, richiede pazienza e dedizione. Il materiale utilizzato è la tenace pietra arenaria del nostro Appennino tradizionalmente impiegata in passato. In questi primi anni d’attività i temi iconografici rappresentati sono ricercati nello stile romanico locale, in particolare nei bassorilievi. Questi temi costituiscono ancora oggi il primo approccio alla scultura e consentono di acquisire le abilità di base utili, successivamente, a una ricerca formale più personale. Tale primo esercizio permette di conoscere il nostro patrimonio artistico, arricchisce culturalmente e predispone alla scoperta di altre forme espressive più libere.
Da subito la Scuola si caratterizza per essere una piccola comunità artistica fondata sulla collaborazione reciproca dove non c’è distanza tra maestro e allievo, dove tutti possono imparare ed esprimersi in base alle proprie aspettative e capacità, senza il preconcetto che distingue il risultato artistico da quello artigianale. Una “scuola di bottega” come quella del ‘400 dove il più esperto insegna al principiante.

La scuola diventa comunale

Nel 1996 la Scuola di Scultura diventa comunale con un atto formale che si impegna a supportarla non solo nella concessione della sede, ma anche con un sostegno concreto; ciò le permette di ampliare l’offerta formativa e di conseguenza di attrarre un maggior numero di allievi.
Gli anni successivi sono protagonisti di una trasformazione continua dell’attività didattica che si arricchisce di anno in anno di spunti teorici, approfondimenti culturali, ma soprattutto di diversificate attività laboratoriali che ampliano il patrimonio di esperienze proprie della Scuola stessa.

La nuova struttura didattica

Ora il Corso di Scultura si articola su tre anni per ognuno dei quali sono proposte 10 lezioni di disegno e 30 incontri di laboratorio, la frequenza è libera e non c’è l’obbligo di concludere l’intero triennio. L’insegnamento si basa su diversi moduli: il modulo di disegno ha lo scopo di sviluppare su carta il progetto scultoreo, i moduli di modellazione dell’argilla e del gesso offrono, invece, un approccio plastico alla scultura; affrontano lo studio dell’anatomia, delle forme della natura e si prestano alla realizzazione dei bozzetti frutto della progettazione individuale. Cuore dell’attività didattica è il modulo di scultura della pietra e di altri materiali lapidei tra i quali il marmo è il più nobile di tutti. Da qualche anno a questa parte la Scuola si è dotata di uno spazio esterno attrezzato e coperto, simile a quelli caratteristici dei laboratori d’arte della Versilia, che consente di sbozzare le sculture all’aperto.
Oltre alle tecniche specifiche, che siano di modellazione o di lavorazione della pietra, nel corso degli insegnamenti si approfondisce l’utilizzo di attrezzature manuali e meccaniche con l’intento di agevolare il lavoro a vantaggio di una maggiore libertà espressiva.

La ricerca espressiva

L’apprendimento delle tecniche di base è solo l’inizio del percorso individuale, il passo successivo consiste nella ricerca di un’espressione personale. La Scuola di Scultura di Canossa si può definire un grande laboratorio che supera la tradizione accademica, dove coesistono forme creative legate al realismo e forme più originali che hanno un rapporto meno diretto con quello che si definisce figurativo. In questa direzione c’è spazio anche per un primo approccio all’astrattismo, alla traduzione delle forme naturali in volumi essenziali che ognuno rappresenta a seconda del proprio gusto e della propria sensibilità artistica.

Partecipazione a iniziative artistiche

Al di là dell’affinità elettiva, ciò che unisce il gruppo della Scuola di Scultura è il clima d’amicizia che si è creato nel tempo: sia gli allievi associati che gli ex allievi partecipano entusiasticamente alle numerose iniziative che vengono promosse. Nel corso degli anni sono state organizzate conferenze, realizzate visite alle principali mostre di scultura, partecipato a rassegne d’arte e simposi di scultura e a tante altre iniziative che questo sito illustra brevemente e solo in parte. Tutte proposte vissute insieme, come la realizzazione collettiva del monumento al ciclista Michele Scarponi e quella del progetto “Acqua viva”, che ora arricchiscono con opere originali il paesaggio del Comune di Canossa. Merita particolare attenzione l’organizzazione della rassegna “La Notte della Scultura”, appuntamento annuale per allievi e insegnanti dove Canossa si trasforma in una galleria di scultura a cielo aperto.
Parallelamente all’approccio collettivo evolve anche la ricerca individuale: hanno frequentato o tuttora insegnano nella Scuola scultori che sono stati in grado di affinare il proprio linguaggio espressivo affermandosi con successo nel campo dell’arte.
Tutto questo fa della Scuola di Canossa una realtà unica, solida e in continua evoluzione, integrata nel territorio, aperta a tutti e disposta a nuove esperienze attraverso l’arte della scultura.